Roberto Bolle e Tiziano Ferro: L’arte di amare fuori dalle percentuali

Tutti ci dicono che la vita è una questione di numeri. Le statistiche sono il nostro modo di prevedere il futuro, capire le tendenze, valutare le probabilità. Io, in tutto il mio splendore di 28 anni, analista di dati per l’andamento dei siti web, me ne rendo conto più di chiunque altro. Ma quando si tratta di amore, beh, le statistiche diventano un po’ meno prevedibili e un po’ più beffarde.

Si potrebbe dire che la mia vita è un balletto danzato su un tappeto di numeri: quelli che amo, quelli che odio, quelli che mi sfuggono e quelli che... beh, non mi corrispondono affatto. E questo è dove entrano in scena i miei due amori impossibili: Roberto Bolle e Tiziano Ferro.

Ah, Roberto. Come una sinfonia in movimento, danza con un’arte e una grazia che mi lascia senza fiato ogni volta che lo vedo. Ma c’è un piccolo problema. Lui, come una percentuale significativa della popolazione maschile, è gay. A questo punto, potrei farmi prendere dal panico e chiedere alle statistiche una spiegazione. Ma invece, decido di girare su un piede, con una grazia che avrebbe fatto invidia a Pavlova, e continuare a danzare la mia danza.

Poi c’è Tiziano. Con la sua voce profonda, le sue melodie emozionanti e quelle canzoni che sembrano toccare la mia anima ogni volta che le ascolto. Ancora una volta, però, c’è un ostacolo. Anche lui, come Roberto, è gay. Le mie possibilità di realizzare questo amore sono più o meno paragonabili alle probabilità di trovare un unicorno in mezzo al mio giardino.

C’è qualcosa di ironicamente poetico nel fatto che una donna che passa le sue giornate a tracciare grafici, analizzare i trend e calcolare le probabilità, sia completamente in balia di un cuore che insiste per innamorarsi di amori impossibili. Ma non c’è nessuna statistica che può prevedere l’amore. Non c’è nessun algoritmo che possa variare il cuore. E non c’è nessun numero che possa misurare la forza di un sentimento.

E quindi continuo a danzare la mia danza, ad ascoltare le mie canzoni, a sorridere a ogni strappo al cuore. Perché in fondo, chi ha bisogno di un amore possibile quando si può avere un amore impossibile?

Sì, sono una single innamorata di amori impossibili. E forse è proprio questa la mia formula di felicità. Perché la felicità, come l’amore, non si può calcolare con una formula matematica. Si trova nelle piccole cose, nei balletti di Roberto, nelle canzoni di Tiziano, e sì, anche nelle statistiche dei siti web.

Si, ... ma non è giusto!

25 Giugno 2023 © web writers g&a ICT

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