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Ore 8AM: Il Tragitto Casa-Ufficio e la Fiera dell’Imbecillità

Un viaggio quotidiano all’insegna degli incontri più improbabili

Quando l’educazione civica sembra essere scomparsa nel traffico mattutino

Ore 8AM: Il Tragitto Casa-Ufficio e la Fiera dell’Imbecillità

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Sono le 8 del mattino e esco di casa per affrontare il tragitto verso l’ufficio, convinto di avere un appuntamento segreto con tutti gli imbecilli della mia città. Mi chiedo se sia solo una coincidenza o se ho programmato un incontro con loro nel mio percorso quotidiano. In quei 40 minuti di traffico frenetico, trovo di tutto. È come se la fiera dell’imbecillità avesse aperto i battenti proprio lungo il mio percorso.

Inizio a notare ciclisti che invece di rispettare le regole elementari della strada, si mettono in parallelo per una chiacchierata amichevole, ignorando completamente la fila indiana che dovrebbero formare. E c’è persino l’ultimo che per stare al fianco degli altri viaggia occupando la carreggiata opposta in contromano come se avesse scoperto una nuova rivoluzionaria modalità di percorrere le strade.

Ma non finisce qui. Gli automobilisti sembrano avere una missione segreta per non rispettare lo stop. Non importa quante volte si suoni il clacson e si urlino loro di guardare, la risposta è sempre la stessa: "Come non ti vedo? stavo quasi per prenderti!". E nel frattempo, le signore pazientemente utilizzano lo specchietto per truccarsi al semaforo, ignorando il fatto che il verde sia già comparso da diversi secondi. Il loro makeup sembra essere più importante della fluidità del traffico.

Ma la fiera dell’imbecillità non è solo riservata agli automobilisti. Ci sono anche grossi SUV che occupano senza remore gli spazi riservati agli scooter, convinti che nessuno se ne accorga. Poi ci sono quelli che si fermano in terza fila, bloccando completamente il traffico, e ti dicono con una noncuranza disarmante: "Un attimo, il tempo di prendere il caffè! ... ma che vai di fretta???". È come se il mondo intorno a loro si fosse fermato, mentre loro godono di una pausa caffè interminabile.

E così, mi ritrovo immerso in questa danza bizzarra di imbecillità quotidiane, in cui l’educazione civica sembra essersi dileguata nel nulla. Mi chiedo dove sia finita quella cortesia e quel rispetto reciproco che ci insegnavano da bambini. Forse è andata in vacanza insieme alla logica e al buon senso.

Ma non perdiamo completamente la speranza. Forse un giorno riusciremo a riportare l’educazione civica al suo antico splendore, a educare gli automobilisti, i ciclisti e tutti coloro che attraversano il nostro tragitto quotidiano. Fino ad allora, prepariamoci a partecipare alla fiera dell’imbecillità, imparando a conviverci.


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27 Giugno 2023 © web writers g&a ICT

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